L’italiano viene declinato in una varietà notevole di dialetti, molto diffusi: secondo dati ISTAT, nel 2015 il 32,2% della popolazione a partire dai 6 anni d’età usava italiano e dialetto in famiglia, il 14% soprattutto il dialetto. Secondo l’Enciclopedia Treccani è difficile avere un conteggio esatto dei dialetti d’Italia, raggruppati in tre insiemi: quelli settentrionali, che da Nord arrivano alla linea La Spezia-Rimini, quelli del centro e quelli meridionali, a Sud della linea Roma-Ancona. In alcuni casi si parla di vere e proprie lingue territoriali, come nel caso del napoletano e del lombardo. Secondo il sito “Etnologue: languages of the world”, le più parlate sono, in ordine decrescente, il napoletano, il siciliano, il veneto, il lombardo e il piemontese.

Italian is declined in a remarkable variety of dialects, very widespread: according to ISTAT data, in 2015 32.2% of the population from 6 years old used Italian and dialect in the family, 14% mainly dialect. According to the Treccani Encyclopedia it is difficult to have an exact count of the dialects of Italy, grouped in three groups: those from the north, which come from the North to the line La Spezia-Rimini, those from the center and those from the south, to the south of the line Rome-Ancona. In some cases, we speak of real territorial languages, as in the case of Neapolitan and Lombard. According to the site "Etnologue: languages of the world", the most spoken languages are, in descending order, Neapolitan, Sicilian, Veneto, Lombard and Piedmontese.

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